Con 25 voti favorevoli, 8 contrari e 2 astenuti, ieri 23 febbraio 2021 la Commissione Giuridica del Parlamento Europeo ha “raccomandato” al Parlamento Europeo di revocare l’immunità parlamentare a Carles Puidgemont, ex presidente della Catalogna, e agli ex ministri del governo catalano Antoni Comin e Clara Ponsatì, tutti e tre attualmente membri dell’Europarlamento.
Perseguitati dalla Spagna per “ribellione”
La motivazione della decisione è che i reati per i quali la Spagna li persegue – il reato di sedizione e di “ribellione” consistente nell’aver organizzato il referendum per l’indipendenza della Catalogna – risalgono al 2017, cioè a due anni prima che i tre politici catalani venissero eletti al Parlamento Europeo.
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La “raccomandazione” di togliere l’immunità all’ex presidente della Generalitat de Catalunya, Carles Puidgemont, e ai suoi ex ministri, era scontata: non soltanto perché la Commissione Giuridica del Parlamento Europeo è presieduta – vedi caso – da un eurodeputato spagnolo, ed ha un altro eurodeputato spagnolo nelle vesti di vicepresidente, ma soprattutto perché i partiti politici favorevoli alla revoca dell’immunità ai catalani, e cioè i Popolari, i Socialdemocratici e i Liberali, hanno in Commissione, e anche nell’Europarlamento, una maggioranza schiacciante.
L’Europarlamento decide l’8 marzo con voto segreto
La proposta di revoca dell’immunità agli indipendentisti catalani sarà votata dal Parlamento Europeo convocato in sessione plenaria il prossimo 8 marzo 2021, con voto segreto. Se l’immunità parlamentare sarà revocata, ripartiranno i procedimenti sulle richieste di estradizione avanzate dalla Corte Suprema spagnola. A decidere sull’estradizione, per Carles Puidgemont e Antoni Comin sarà la Giustizia belga, perché i due esponenti catalani esuli risiedono a Bruxelles. Mentre per Clara Ponsatì a decidere sarà la Giustizia scozzese, perché l’europarlamentare catalana esule ha preso residenza in Scozia.
Puidgemont: processo politico a ciò che rappresentiamo
Carles Puidgemont si è detto “non sorpreso ma scandalizzato” per la decisione della Commissione Giuridica dell’Europarlamento. “E’ un giorno nero per la democrazia europea e per le istituzioni europee. E’ sotto gli occhi di tutti – ha detto l’ex presidente catalano – che questo è un processo politico, che si sta celebrando tra immense irregolarità e conflitti di interesse. Questa – ha detto Puidgemont – non è una richiesta di revoca dell’immunità, ma una richiesta di carcerazione, perché tutti sanno che in Spagna non avremo un giusto processo. Il Parlamento Europeo è ostaggio di un’ossessione autoritaria del governo spagnolo che vuole punire con condanne esemplari e rapide non quello che abbiamo fatto, ma quello che noi indipendentisti rappresentiamo”. Se invece che della Spagna si trattasse della Russia – ha concluso polemicamente Puidgemont – il Parlamento Europeo avrebbe sollevato uno scandalo sulla nostra vicenda”.
“Qui non sono in gioco soltanto le nostre persone – ha affermato l”ex presidente catalano – ma i valori fondanti dell’Europa, la tutela delle minoranze e il rispetto dei diritti umani. Se l’Europarlamento toglierà la tutela a noi, oggi, con quale credibilità domani potrà chiedere ad altri Paesi, dentro e fuori dell’Europa, il rispetto dei diritti delle minoranze perseguitate?”
Ma i deputati veneti e italiani, non hanno nulla da dire?
Puidgemont sa che l’unica speranza è nel voto segreto: “Abbiamo fiducia nei nostri colleghi eurodeputati, non speriamo nei partiti ma nella sensibilità dei singoli deputati sul rispetto dei diritti umani, alla quale ci appelliamo”.
L’8 marzo è vicino, vicinissimo. E vorremmo sperare che ci sia, in Veneto, in Friuli, nell’Italia e nell’Europa, qualche “singolo parlamentare” che non ci sta a veder mettere in galera esponenti politici che sono esclusivamente colpevoli di aver lottato per l’indipendenza della loro Patria storica con le sole armi della democrazia. Gli eurodeputati veneti e italiani non hanno nulla da dire? Il Parlamento italiano non ha nulla da dire? Non hanno nulla da dire i partiti italiani che si dicono autonomisti? Non ha nulla da dire il Consiglio Regionale del Veneto, che ha nel proprio Statuto il diritto all’autogoverno dei popoli?
Alvise Fontanella