La guerra di Candia/Creta fu uno dei momenti più significativi nella storia della Repubblica Veneta, conclusasi con un assedio degli ottomani alla città durato oltre vent’anni e con la conseguente conquista della città e dell’isola nel settembre del 1669.
Il capitano Biagio Zulian
Meno conosciuto è l’estremo sacrificio del capitano Biagio Zulian (o Giuliani) capitano del forte di San Teodoro a poche miglia dalla Canea.
Il 24 luglio 1645 l’isolotto di San Teodoro si vide attaccato da una flotta turca di impressionanti dimensioni che ben presto assalirono il forte difeso da appena settantacinque soldati, in buona parte schiavoni.
L’estremo sacrificio
Dopo un paio di assalti che costarono perdite significative agli assalitori ma anche alla guarnigione serenissima, il valoroso capitano decise per l’estremo sacrificio: radunò i suoi uomini e la sua famiglia (moglie e figli) e quando i turchi arrivarono per l’assalto finale diede fuoco alle polveri facendo saltare tutti per aria; si calcola che circa cinquecento assalitori persero la vita.
Fuoco alle polveri
Così Carlo De Franceschi nella sua “L’Istria. Note storiche” del 1789 descrive l’eroico sacrificio di Biagio Giuliani:
“Biagio Giuliani, condottiero veneziano, fu il comandante del Forte San Teodoro, piccolo isolotto di fronte la città di La Canea – Chania, il primo lembo di terra cretese ad essere stato attaccato dai turchi alla conquista di Candia nel luglio del 1645.
Giuliani e la guarnigione sotto il suo comando resistettero disperatamente ai ripetuti assalti degli ottomani e quando si videro sopraffatti, invece di arrendersi, diedero “fuoco alle polveri” e “fece saltare in aria col piccolo avanzo della guarnigione, seppellendo nelle rovine un gran numero di nemici”.
In questi giorni una delegazione veneta con a capo Luciano Sandonà, presidente della prima commissione del Consiglio Regionale del Veneto, e composta anche da Alberto Montagner Presidente di “Veneto Nostro” capofila del progetto, Valentina Petaros Jeromela, responsabile del progetto e Pietrangelo Pettenò, referente di Marco Polo Project, nell’ambito di un progetto finanziato dalla legge regionale n. 39/2019 ha inaugurato nel corso di una significativa cerimonia un monumento alla memoria di Biagio Giuliani e di coloro che sacrificarono la loro vita in nome della Serenissima nell’isolotto di San Teodoro.
Biagio Zulian (o Giuliani) viene ricordato al Lido di Venezia da una targa dono della Fameia Capodistriana che nel lontano 1963 ricordò uno dei suoi figli più valorosi; spero che questa iniziativa della nostra Regione Veneto possa contribuire a far conoscere questo eroe della Repubblica Veneta e far si che la sua nobile figura sia adeguatamente ricordata nelle terre della Serenissima: penso alla toponomastica ma non solo.
Ettore Beggiato