8 Settembre 2024
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Marcato: “Autonomia al Veneto entro il 2024, o la Lega esca dal governo”

«L’autonomia deve entrare in vigore assolutamente entro la fine del 2024, per il Veneto e per le Regioni che lo desiderano. Se non è così, la Lega deve uscire dal governo. Non ci sarebbe alcun motivo per restare in questo governo senza l’autonomia differenziata».

L’ultimatum a Giorgia Meloni

Sono parole di Roberto Marcato, assessore regionale e pezzo da novanta della Liga Veneta (è il leghista più votato dopo Luca Zaia). Marcato ha rilasciato un’intervista al quotidiano online Affari Italiani nella quale dà a Giorgia Meloni un vero e proprio ultimatum.

Giorgia Meloni a Venezia e in sovraimpressione la sua condanna del referendum

Premierato solo se c’è l’autonomia

Il “premierato“, la riforma costituzionale voluta da Giorgia Meloni, per Marcato «va benissimo», ma ad una condizione: che ci sia «l’autonomia vera, quella che abbiamo chiesto». E l’autonomia vera deve essere materialmente in vigore entro il 2024. Oppure la Lega deve uscire dal governo Meloni.

Prima il Veneto

Nell’ultimatum di Roberto Marcato, c’è un’assoluta continuità e coerenza con le posizioni da lui sempre affermate. Posizioni che mettono gli interessi del Veneto, e prima di tutto la questione dell’Autonomia, davanti ad ogni altro interesse, compreso quello del partito, compreso quello nazionale.

Su Rete Veneta

Poco tempo fa, a fine ottobre, ospite di Luigi Bacialli su Rete Veneta, Roberto Marcato aveva detto, papale papale: «Se nel 2024 non si fa l’autonomia, dove siamo già in ritardo, bisogna uscire dal governo».

Con gli indipendentisti

Un po’ più indietro nel tempo, al momento della formazione dei governi Conte e del governo Meloni, Marcato fu l’unico leghista di rango a prendere una posizione netta, invitando il partito a sostenere il governo solo in cambio dell’autonomia, analogamente a quanto chiedevano i movimenti autonomisti e indipendentisti veneti fuori della Lega, gli esponenti come Alessio Morosin o Simonetta Rubinato.

Dopo il Congresso della Liga

Roberto Marcato, assessore regionale veneto

Dopo lo scherzetto che gli hanno fatto all’ultimo congresso della Liga Veneta, per impedirgli di contendere la segreteria al commissario salviniano Stefani (QUI il servizio di Serenissima News) si diceva che Roberto Marcato, il leghista più votato dopo Zaia alle elezioni regionali, stesse pensando di traslocare in Forza Italia, accettando le profferte di Flavio Tosi.

Marcato non cambia, ma il partito sì

Non sappiamo cosa ci possa essere di vero in queste voci. Ma di una cosa siamo certi: il pensiero di Roberto Marcato, il suo cuore “venetista”, non sono cambiati. “Sono leghista e morirò leghista” ha ripetuto anche recentemente. E siamo certi che la Lega alla quale Marcato sente di appartenere è la Liga Veneta, è la Lega delle origini, della rappresentanza territoriale.

Quello di cui non siamo affatto sicuri, è se la Lega sia ancora la Lega: se questo partito ormai italiano, partito nazionale e nazionalista, possa rimanere a lungo la casa di chi la pensa come Roberto Marcato. E in Veneto sono molti…

 

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