San Pietro in Silvis, in croato Sveti Petar u Sumi, è un minuscolo paese di numerose frazioni adagiate tra le dolci colline dell’Istria verde, non distante da Pisino/Pazin, in territorio che ricadeva sotto l’Impero degli Asburgo ma a un passo dal confine con il dominio della Veneta Repubblica.
A San Pietro in Silvis c’è una realtà unica. Un monastero benedettino e poi paolino che risale al 1100 ed è splendidamente conservato. E la chiesa monasteriale connessa, una monumentale chiesa barocca, riserva una sorpresa assolutamente inaspettata.
La Madonna di Karol Wojtyla piange e guarisce
L’interno della chiesa è magnifico (GUARDA LE IMMAGINI) con tele e sculture lignee di finissima fattura, e con una decorazione di due cappelle laterali a drappo di pelle dipinto, un tipo di decorazione rarissimo. Appena entrati dalla porta principale della chiesa, sulla destra è visibile un ritratto di San Karol Woityla, papa Giovanni Paolo II. E non è un caso. Perché dietro l’altar maggiore, troneggia una Madonna nera: la Madonna di Czestochowa, il più grande santuario mariano polacco, la Madonna venerata da Karol Woityla. Ma la Madonna di Czestochowa non è giunta qui in Istria di recente: è una Madonna seicentesca, realizzata qui in Istria da un monaco, sul modello della Madonna polacca tanto cara a Papa Giovanni Paolo II.
Alla vigilia di Natale del 1721, il quadro della Madonna nera di Czestochowa nella chiesa di San Pietro in Silvis si bagnò a lungo delle lacrime della Madonna. Il fenomeno miracoloso, di cui esistono numerose testimonianze, fece di San Pietro in Silvis una meta di pellegrinaggi e da allora negli atti del monastero sono documentate numerose guarigioni miracolose.