3 Dicembre 2024
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Sandonà (Lega): una legge per restaurare, ricollocare, e tornare a “piantar Leoni”

Veneziani “pianta-leon”. La tradizione vuole che Pantalon, la maschera veneziana prototipo del commerciante, derivi il proprio nome dal costume dei commercianti di nazionalità veneziana, ai tempi della Serenissima, di “piantar Leoni” nelle colonie, nei quartieri loro concessi in città lontane, nei fondaci o nelle rappresentanze diplomatiche o commerciali all’estero.

Leoni marciani, conferenza stampa di presentazione del progetto di legge Sandonà. Venezia, palazzo Ferro Fini, 31 luglio 2024. Da sinistra Aldo Rozzi Marin, Luciano Sandonà, Roberto Ciambetti, Ettore Beggiato.

Lo ha ricordato Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio Regionale del Veneto, alla conferenza stampa di presentazione del progetto di legge, primo firmatario Luciano Sandonà (Lega): una legge che vuole in sostanza tornare a piantar Leoni.

Restaurare, ricollocare, tornare a piantar Leoni

Restaurare o ricollocare al loro posto i tantissimi Leoni Marciani che nobilitavano in tutto il Veneto le città, le piazze, le mura, i palazzi più prestigiosi. Leoni che vennero distrutti, atterrati, vandalizzati, scalpellati, per ordine di Napoleone, l’Infame, oppure ridotti in degrado dal tempo. Promuovere, tra i cittadini del Veneto, la consapevolezza del valore di questo simbolo. E riprendere a “piantar Leoni” nei nuovi luoghi significativi creati dall’espansione urbana e infrastrutturale del Veneto.

E’ questo l’obiettivo del Progetto di Legge Regionale n. 270/2024, primo firmatario il consigliere Luciano Sandonà (Lega), presidente della Prima Commissione del Consiglio regionale del Veneto, che è stato presentato a nei giorni scorsi a Venezia, a Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio Regionale del Veneto.

Il progetto di legge di Luciano Sandonà

Il progetto di legge Sandonà, intitolato “Norme per la valorizzazione dei Leoni Marciani“, si riferisce idealmente all’analogo progetto di legge presentato ancora nel 2009 da Roberto Ciambetti, attuale Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, e alla benemerita Legge Beggiato, vigente dal 1994, con la quale il Veneto, grazie all’allora assessore Ettore Beggiato, inaugurava la prima vera e concreta “politica estera” di una Regione italiana, restaurando e valorizzando i segni della civiltà veneziana in Istria, in Dalmazia, in Grecia, nel Mediterraneo: un’azione ormai trentennale di enorme portata culturale  e politica.

Luciano Sandonà consigliere regionale veneto Lega (Lista Zaia)

Analogamente a quanto la Legge Beggiato ha fatto in Istria e nello Stato da Mar, il progetto di legge Sandonà si propone, nel Veneto, di “Promuovere la valorizzazione della specificità artistica e culturale costituita dai Leoni Marciani, quali testimonianza della identità storica e culturale veneta e come figura simbolica rappresentativa dell’appartenenza geografica al territorio regionale e alla Repubblica di Venezia, mediante interventi di conservazione di quelli esistenti, la realizzazione dei nuovi e la promozione e diffusione della loro conoscenza”.

Sandonà: sostegni al restauro dei Leoni Marciani

Ma lasciamo la parola a Luciano Sandonà, primo firmatario della proposta di legge, nonché presidente della Prima Commissione del Consiglio regionale del Veneto. «In conformità alla disciplina in materia di tutela dei beni culturali – ha spiegato Sandonà – il progetto di legge prevede un sostegno, anche economico, da parte della Giunta regionale, a interventi di conservazione, in particolare mediante la manutenzione e il restauro, al fine di riportare il Leone Marciano allo stato di decoro, con rimozione dei segni di usura e degrado».

«La Giunta regionale inoltre – ha chiarito Luciano Sandonà – favorirà e sosterrà attività di studio e ricognizione finalizzate alla conoscenza, catalogazione e ricerca dei beni e delle realizzazioni più significative, nonché alla divulgazione dei risultati attraverso la realizzazione di banche dati e pubblicazioni».

Ricollocare i Leoni Marciani nei siti storici

«Ci sarà un sostegno – spiega Sandonà – anche per la ricollocazione del Leone Marciano nel sito originario, quando sia assente allo stato attuale ma sia storicamente documentata la sua presenza». E sono previsti contributi anche per la nuova posa di Leoni Marciani, cioè per la realizzazione e la collocazione di nuovi Leoni Marciani in siti significativi per la comunità.

Santa Giustina in Colle – Nuovo Leone di San Marco collocato sulla rotonda all’entrata del paese – Luca Zaia e Roberto Marcato.

«Beneficiari di questo sostegno – conclude Sandonà – sono Comuni e  Province del Veneto, la Città metropolitana di Venezia, altri Enti pubblici e anche soggetti privati proprietari di Leoni Marciani sottoposti a vincolo, oppure proprietari di immobili o manufatti ove sia comprovata l’esistenza in passato di Leoni Marciani. E infine gli Enti del Terzo settore che abbiano tra le finalità statutarie lo svolgimento di attività di promozione, valorizzazione e tutela della cultura veneta», ha concluso Sandonà. La dotazione finanziaria della legge è di 100.000 euro l’anno per contributi in conto capitale e di 10.000 euro l’anno per oneri correnti.

Beggiato: torni il Leone su Palazzo Ducale e sulla Salute

«Questa proposta di legge è di grandissima importanza – ha detto Ettore Beggiato, padre delle norme sull’identità veneta – con particolare riguardo ai “contributi per il ripristino dei Leoni Marciani, ovvero per la loro ricollocazione dove erano in origine, prima dell’arrivo dei Francesi nel 1797, che ne distrussero la quasi totalità. Cosa di grandissima importanza, non solo perché aiuta il pubblico e il privato a valorizzare i simboli della nostra identità, ma soprattutto per fare una riflessione su un patrimonio straordinario che merita di essere tutelato, valorizzato e, appunto, ripristinato».

Palazzo Ducale com’è adesso e com’era prima, con il grande Leone, simbolo dello Stato Veneto, distrutto da Napoleone

«Qui a Venezia – ha annotato Beggiato – in particolare, ci sono due Leoni di San Marco che a mio avviso andrebbero ripristinati: quello sulla facciata di Palazzo Ducale che dà sul Bacino di San Marco e quello sul portale della Basilica della Madonna della Salute. Spero che ciò possa essere possibile anche grazie a questa proposta di legge».

Dalle Feste Dogali, opera di Brustolon e Canaletto, il pellegrinaggio alla Salute. Sulla facciata della Basilica si vede il Leone. Oggi ne sopravvive solo l’ombra sul portale.

Ciambetti: quei Leoni scalpellati di Verona e Belluno

Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, ha ricordato «i ripetuti tentativi di eliminare il ricordo della Repubblica Serenissima: si distrussero Leoni durante la guerra della Lega di Cambrai, li distrusse Napoleone, li distrussero i titini per cancellare secoli di storia.Tra i tanti esempi forse uno dei più emblematici è il Leone scalpellato dai giacobini in Piazza dei Signori a Verona o quello, sempre vittima dello scalpello giacobino, a Palazzo Costantini a Belluno che oggi sono testimonianza della stupidità di chi pensava di cancellare secoli di storia a colpi di scalpello. Il simbolo tuttavia mantiene intatta, anche quando è ridotto in frammenti, la sua forza comunicativa. Ne ho avuto la riprova di recente a Buie, nell’Istria Croata, dove è stato restaurato un leone marciano con il sostegno di tutta la cittadinanza. La forza del Leone di San Marco è innegabile».

Rozzi Marin: l’esempio dei Veneti del Brasile

Aldo Rozzi Marin, Presidente dell’Associazione Veneti nel mondo, e autore di un noto studio sul Leone di San Marco (QUI il link al servizio di Serenissima News), ha sottolineato l’importanza di «valorizzare i Leoni Marciani in quanto raccontano chi siamo, chi siamo stati, incarnano la nostra storia e i nostri valori, ai quali i Veneti che risiedono all’estero sono molto legati. Questi simboli identitari testimoniano la grande epopea dell’emigrazione veneta nel Mondo ed evidenzio con piacere l’iniziativa, tra le altre, di diverse comunità dello Stato brasiliano del Rio Grande do Sul che, in sinergia con le amministrazioni comunali e le associazioni venete, si è impegnato per collocare il Leone Marciano nelle loro piazze. Non a caso, il Leone di San Marco è presente nella nostra bandiera, la quale porta ovunque un messaggio di pace».

 

Alvise Fontanella

 

 

 

 

 

 

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