12 Dicembre 2024
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Silvia Nizzetto, la persecuzione della sinistra all’assessore indipendentista di Treviso

Continua la persecuzione del Pd e della sinistra all’assessore Silvia Nizzetto, del Comune di Treviso.

Il delitto dell’assessore è sempre lo stesso: mostrarsi fedele alla bandiera del Leone di San Marco.

La persecuzione

La persecuzione cominciò pochi mesi dopo l’elezione di Silvia Nizzetto di Indipendenza Veneta – la donna più votata alle Comunali di Treviso, in una lista civica a sostegno dell’attuale sindaco Conte.

Ben tre esposti vennero presentati allora in Prefettura, dall’opposizione e da un “Comitato bandiera italiana 17 marzo” perché l’assessore Nizzetto, udite udite, osava addirittura mostrarsi in pubblico con i colori della bandiera veneta invece che di quella italiana.

La Prefettura chiese chiarimenti

Un delitto evidentemente gravissimo, tanto che la Prefettura chiese chiarimenti al Sindaco, il quale dovette dare spiegazioni. “La mia bandiera mi emoziona” fu l’unica, vera spiegazione che Silvia Nizzetto diede in pubblico.

Cos’aveva fatto, di tanto perverso, la perfida Nizzetto? Semplicissimo: quando rappresentava il sindaco in occasioni ufficiali, indossava il Tricolore, come è obbligata a fare per legge. Ma finita la cerimonia ufficiale, riponeva la fascia tricolore per indossare la fascia rosso e oro della Serenissima. Tutto qui, il “delitto” dell’assessore.

Le altre colpe: i corsi di lingua veneta

Ma l’opposizione le rimproverava, naturalmente, ben altre colpe: per esempio quella di aver addirittura finanziato “corsi di lingua veneta“: non sia mai!

L’ultimo atto della storia criminale dell’assessore Nizzetto è stata la sua presenza, domenica scorsa, a Cittadella, alla Festa dei Veneti. E si è addirittura permessa di parlare dal palco, adornato con le bandiere della Serenissima! Orrore! La consigliera comunale del Pd, Antonella Tocchetto, chiede a gran voce le dimissioni dell’assessore.

Le “pulsioni indipendentiste”

«Inaccettabile che l’assessore comunale con delega alla scuola partecipi, ancora una volta, a una manifestazione venetista e indipendentista – accusa la consigliera del Pd – Sinceramente trovo vergognoso che un assessore, in un momento come questo, abbia pulsioni indipendentiste».

Annotiamo che per l’esponente del Pd, l’indipendentismo è una “pulsione”. Non ci possono essere “idee” o “convinzioni politiche” legittime e razionali, libera espressione di un pensiero politico. Non ci può essere un pensiero indipendentista veneto degno di essere qualificato intellettualmente, nossignore, si può trattare solo di una pulsione, di un fatto inspiegabile, istintivo, senza alcun fondamento razionale.

La lotta del Pd alla bandiera della Serenissima

Ancora una volta, dopo essersi schierato contro il diritto della Catalogna all’autodeterminazione, dopo aver condotto un’eroica battaglia a Verona per togliere dal pennone di Piazza delle Erbe la bandiera del Leone di San Marco, il Pd fa la guerra ad un assessore comunale solo perché partecipa alla Festa dei Veneti, una manifestazione culturale che richiama ogni anno a Cittadella migliaia di persone.

E’ la prova, purtroppo, di quanto certa sinistra sia lontana, lontanissima dal comune sentire dei cittadini veneti.

Michele Favero difende la Nizzetto

Il segretario di Indipendenza Veneta, Michele Favero, è subito sceso in campo in difesa dell’assessore Nizzetto, ricordando all’opposizione il gran lavoro svolto dall’assessore con delega all’Istruzione e allo Sport in Treviso.

Diritto a esprimere le idee

Ma anche se fosse meno brava e meno efficiente di quello che è, crediamo che a Silvia Nizzetto, come a chiunque altro, debba essere riconosciuto il diritto di esprimere e anche di propagandare le proprie idee politiche, anche se queste idee sono l’indipendenza del Veneto.

Il teorema secondo il quale un politico eletto, siccome prende lo stipendio dalla Repubblica Italiana, debba per questo zittirsi, tacere le proprie idee indipendentiste, smettere la bandiera della Serenissima, è un teorema illiberale e senza fondamento.

Veneto, la nostra Patria

Silvia Nizzetto è stata eletta da cittadini che la pensano come lei, che come una stragrande maggioranza di veneti vogliono l’indipendenza o almeno una vera e forte autonomia del Veneto. Cittadini che, al pari di Guido Piovene e moltissimi altri, considerano il Veneto la propria Patria. Se non rappresentasse queste idee, Silvia Nizzetto tradirebbe i propri elettori.

Piaccia o no al Pd e alla sinistra nazionalista italiana, gli indipendentisti veneti hanno pieno e costituzionale diritto di esprimersi in ogni sede e di mandare propri rappresentanti nel Parlamento italiano e nelle altre istituzioni italiane, e hanno diritto, dentro e fuori quelle Istituzioni, a battersi con ogni mezzo pacifico per l’autonomia e per l’indipendenza.

Il terrore della bandiera veneta

Il terrore che il Pd e la sinistra non perdono occasione di mostrare per la bandiera della Repubblica Veneta è tuttavia pienamente motivato. E’ quella la migliore prova di quanto i nazionalisti italiani temano, e a ragione, quella bandiera, che non è la bandiera di una città, ma quella della nostra Patria.

Avanti così, Silvia Nizzetto!

 

 

 

 

 

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