Processo di Vicenza agli indipendentisti veneti del Clnv (Comitato di Liberazione Nazionale Veneto): tutto rinviato al 26 febbraio. L’udienza di ieri, 29 gennaio, avrebbe dovuto vedere l’arringa di uno dei difensori degli imputati, l’avvocato Renzo Fogliata, molto attesa perché avrebbe dovuto affrontare anche i nodi di diritto internazionale sempre invocati dagli aderenti al Clnv, a cominciare dal diritto di autodeterminazione dei popoli.
Gli imputati infatti, a cominciare dalla “leonessa” Patrizia Badii, sono accusati di incitamento alla disobbedienza fiscale, in quanto rifiutano di pagare le tasse allo Stato occupante italiano, affermando di volerle pagare alla Repubblica Veneta, e organizzano, tramite “Gruppi di intervento rapido”, manifestazioni (assolutamente nonviolente) di solidarietà a difesa di cittadini ai quali lo Stato intima il pagamento di imposte.
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Un folto gruppo di aderenti e simpatizzanti del Clnv era presente ieri, con le bandiere di San Marco, davanti al Tribunale di Vicenza, per solidarietà nei confronti degli imputati, come accade per ogni udienza. Era presente anche un imponente schieramento di polizia, degno forse di migliori occasioni. Ma in aula l’arringa della difesa non è stata pronunciata.
Il diritto ad essere giudicati dal giudice che ci ha ascoltato
Ieri in Tribunale a Vicenza l’avvocato Renzo Fogliata si è infatti trovato di fronte ad una sorpresa: il giudice che aveva seguito il processo fin dalle sue prime battute, che aveva ascoltato i testimoni, le tesi della pubblica accusa e le arringhe degli altri avvocati difensori, era assente per un giustificato motivo, ed era stato sostituito da un altro giudice, che non aveva mai presenziato alle precedenti udienze, ma che intendeva proseguire comunque il processo, in forza di una sentenza della Corte di Cassazione che autorizzerebbe a certe condizioni il “cambio di giudici”.
L’avvocato Fogliata si è opposto, chiedendo e alla fine ottenendo un rinvio, in modo da permettere il ritorno del giudice che aveva seguito tutte le precedenti udienze. Fogliata ha ricordato che l’articolo 525 del Codice Penale garantisce la cosiddetta “immutabilità del giudice“. E’ un principio a garanzia della corretta amministrazione della giustizia: a pronunciare la sentenza non può che essere la stessa persona che seguito tutto il processo, che ha ascoltato i testimoni, che ha ascoltato la pubblica accusa e le repliche della difesa, che ha guardato negli occhi gli imputati e si è fatto un’intima, profonda convinzione circa la loro responsabilità in ordine ai fatti contestati.
Alla fine, i giudici hanno accolto le tesi dell’avvocato Fogliata, e rinviato l’udienza al 26 febbraio.
L’insegnamento di don Floriano Pellegrini
A sostenere moralmente i tanti indipendentisti venuti a Vicenza davanti al Tribunale, ieri 29 gennaio 2021, anche don Floriano Pellegrini. Il sacerdote bellunese, storico ed amato indipendentista veneto, ha anche registrato un video, un breve ma bellissimo intervento, pubblicato sulla sua pagina Facebook. “Dio non ci ha creati singoli. Anche una formica fa parte di un formicaio. Dio ha pensato l’essere umano come parte di un gruppo. Chi nega che l’essere umano faccia parte di un popolo va contro Dio, commette peccato”.