Agosto mese di riposo e meritate ferie per molti. Cosa ci può essere di meglio se non rilassarsi sotto l’ombrellone e leggere un buon libro. Ecco una delle storie più straordinarie ed avvicenti che pochi conoscono: “Il Naufragio della Querina“.
Il drammatico racconto del naufragio della Querina, nave veneziana che nel Quattrocento, con sessantotto uomini a bordo, s’inabissò nel Mare del Nord, abbandonando l’intero equipaggio alla violenza dei flutti, agli stenti, alla solitudine. Un’avvincente storia di mare giunta fino ai nostri giorni attraverso la voce di tre degli undici sopravvissuti.
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“Ci trovavamo così in alto mare, nella tempesta, senza alcuna possibilità di governare la nave, con le vele alzate in balia del vento che ora le gonfiava sbattendole, ora invece costringeva a poggiare, sempre fuori rotta, allontanandoci, contro la nostra volontà, dalla terra”.
Grazie a questo sciagurato naufragio avvenuto quasi seicento anni fa, si poté scoprire lo Stoccafisso in uso da sempre nelle popolazioni nordiche. Ed un grazie va ai superstiti della Querina se oggi possiamo deliziare il nostro palato di una delle tante prelibatezze del nostro territorio il Baccalà.
Fonte editoriale: “Il naufragio della Querina” Veneziani nel circolo polare artico. A cura di Paolo Nelli.