Opera di grande importanza per ricostruire le sorti della Marina veneziana nel ventennio napoleonico (1796-1815), un periodo relativamente poco studiato in quanto è convinzione piuttosto diffusa che a seguito delle distruzioni compiute dai francesi durante e dopo la devastante, criminale conquista della Terra veneta nel 1797 e nel successivo periodo, altrettanto devastante, che va dal 1806 al 1814, moltissima documentazione sia andata dispersa.
Il merito di Guido Ercole
Invece, e l’opera di Guido Ercole ne è la dimostrazione, molti documenti esistono ancora e sono divisi tra gli archivi veneziani, viennesi e parigini, e anche a Trieste dove la Marina Austriaca ne portò, in fretta e furia, una parte nell’autunno del 1866 quando dovette lasciare Venezia occupata dagli italiani.
Grande merito va quindi all’autore per questo prezioso contributo alla storia di Venezia in quelli che furono gli anni più bui e travagliati nella sua millenaria esistenza.
“La bandiera della Veneta Marina, con drappo rosso amaranto bordato d’oro e leone passante che regge una croce a palo e il libro aperto con la consueta frase “Pax tibi Marce evangelista meus”. Era chiamata, nel gergo marinaro veneziano, “il San Marco”.” (pag. 8 del volume)
Andrea Savin, l’Arsenale e i nuovi barbari
Il libro, di 128 pagine, è stato stampato, nel giugno del 2016 a cura del “Gruppo Modellistico Trentino di studio e ricerca storica” ed ha una significativa dedica:
“Alla memoria di Andrea Savin (1768-1819), Architetto e Costruttore Navale, che in tanti anni bui e travagliati difese l’integrità dell’Arsenale dall’arroganza dei nuovi barbari” … già, quei “nuovi barbari” che continuano ad avere tanti entusiasti ammiratori anche nella nostra Terra veneta …
“Lo stemma assegnato da Napoleone Bonaparte alla città di Venezia tra il 1806 e il 1814 era un innaturale connubio tra l’aquila imperiale francese e la testa di un leone alato veneziano” (pag. 115)
Gli studi sulla Marina della Serenissima
Guido Ercole, veneziano, laureato in economia e commercio all’Università di Ca’ Foscari, è autore di numerosi volumi sulla storia, sulla Marina e sulla Marineria della Serenissima, fra i quali vanno ricordati:
- Duri i banchi! Le navi della Serenissima (421 – 1797);
- Le Galee mediterranee
- Galeazze, un sogno veneziano
- Vascelli e Fregate della Serenissima
- I Bucintoro della Serenissima
- Viva San Marco! Storia di una Repubblica marinara
- Angelo Emo e Jacopo Nani. I due ammiragli che cercarono di salvare Venezia
Il periodo della Marina Austro-veneta
Recentemente Guido Ercole è intervenuto, durante una discussione sulla rete, sulla questione relativa alla “Marina Austro-veneta”. Ecco il suo autorevole intervento:
“Il nome di “Marina Austro-Veneta” (in tedesco “Österreichische-Venezianische Kriegsmarine“) fu utilizzato per un brevissimo periodo tra il 1798 e il 1802 per distinguerla dalla “Marina di Trieste” (in tedesco “Triestermarine”). Quando nel 1802 Andrea Querini andò in pensione furono unificate nella “Cesarea Regia Marina” (in tedesco “Königliche und Kaiserliche Kriegsmarine“) che divenne da quel momento in poi il nome ufficiale della Marina Austriaca.
Le due denominazioni (in italiano) del 1798/1802 sono ricordate nella pianta dell’Arsenale alla caduta della Repubblica del Maffioletti conservata al Museo Storico Navale di Venezia.
I due comandanti
La Marina di Trieste era il nome con cui era chiamata la Marina Austriaca fino all’inizio del 1798. Ma dopo l’annessione di Venezia all’Impero Austriaco, l’Austria si trovò in possesso di molte unità dell’ex Marina Veneziana inquadrate in una seconda squadra che faceva capo a Venezia.
Non fu possibile da subito unire le due squadre per l’ostilità dei due comandanti (rispettivamente il Capitano Williams e Andrea Querini) che volevano essere entrambi l’unico comandante. Nella primavera del 1799 il Capitano Williams fu nominato Comandante della Flottiglia del Lago di Costanza (in tedesco “Bodensee Flottille”) e rimase solo Querini a capo della due squadre.
Querini e la Marina Austro-Veneta
Il 21 dicembre 1801 fu nominato Comandante in Mare della Marina di Trieste (“Seekommandant”) il conte Josef L’Espine, a cui Querini cedette poi il Comando dell’Arsenale di Venezia e della Marina Austro-Veneta il 23 gennaio 1802. Solo a questo punto il conte L’Espine fu in grado di unificare le due squadre sotto il nome di K.u.K. Marine (all’epoca, in italiano, “Cesarea Regia Marina”, in seguito “Imperial-Regia Marina“)”.
La battaglia di Lissa del 1811
“La battaglia di Lissa fu combattuta il 12 marzo 1811 tra quattro fregate inglesi e undici navi francesi e veneziane. Il Commodoro William Hoste ottenne in quella battaglia una brillante vittoria sull’Ammiraglio francese Bernard Dubordieu, catturando tre fregate e facendone naufragare una sugli scogli dell’isola. Nella battaglia rifulse il valore dei veneziani, annullato però dall’insipienza dei francesi che, con il loro comportamento, invalidarono i risultati dello scontro.” (pag. 94 del volume, l’immagine è del mio archivio)
Evidentemente a Lissa gli eredi della Serenissima si battono sempre come leoni, nel 1811 è andata male ma nel 1866 …
Ettore Beggiato